Immagina di poter attraversare secoli di storia e migliaia di chilometri con un paio di colpi di remi. Sembra impossibile, vero? Eppure, a pochi minuti di vaporetto da Piazza San Marco, esiste un luogo che sfida ogni logica spazio-temporale: l’isola di San Lazzaro degli Armeni.
Questo minuscolo lembo di terra che emerge dalle acque della laguna come un miraggio, è un ponte sospeso tra Oriente e Occidente, un crocevia di culture dove il tempo sembra essersi fermato. Ma non lasciarti ingannare dalla sua apparente tranquillità, perché sotto la superficie di quest’isola ribollono secoli di storia, di lotte per la sopravvivenza culturale e soprattutto di passione per la conoscenza.
La storia di San Lazzaro degli Armeni è un affascinante racconto di resilienza e rinascita.
Nel 1717, l’isola di solo 7.000 metri quadrati, all’epoca abbandonata e utilizzata come lazzaretto durante le epidemie, fu concessa dalla Repubblica di Venezia alla congregazione dei Mechitaristi, un ordine monastico armeno cattolico, fondato da Mechitar da Sebaste, in cerca di un rifugio sicuro dalle persecuzioni nell’Impero Ottomano.
I monaci mechitaristi, guidati dalla visione del loro fondatore, trasformarono quello che era poco più di uno scoglio desolato in un fiorente centro di cultura e spiritualità armena; con dedizione e pazienza, infatti, bonificarono il terreno, costruirono edifici e piantarono giardini, creando un’oasi di pace e conoscenza nel cuore della laguna veneziana.
Questo atto di generosità da parte della Serenissima salvò l’ordine mechitarista e diede vita a un ponte culturale tra Oriente e Occidente (che perdura fino ad oggi!). L’isola divenne infatti rapidamente un punto di riferimento per gli studiosi di tutto il mondo, attirati dalla ricchezza del suo patrimonio culturale e dalla sua atmosfera di tranquilla contemplazione.
Il monastero di San Lazzaro, oltre che essere un luogo di preghiera e meditazione, è da considerare un vero e proprio centro di eccellenza culturale. Al suo interno, infatti, i visitatori possono scoprire tesori di inestimabile valore che testimoniano la ricchezza della civiltà armena e il suo contributo alla cultura mondiale.
Il cuore pulsante del monastero è senza dubbio la sua straordinaria biblioteca; con oltre 170.000 volumi, tra cui rari manoscritti armeni, codici miniati e prime edizioni di opere fondamentali, è considerata una delle più importanti biblioteche di studi orientali al mondo. Qui, studiosi e ricercatori hanno potuto immergersi in secoli di sapere, esplorando testi che spaziano dalla teologia alla filosofia, dalla storia alla letteratura.
La biblioteca è tutt’oggi un luogo vivo dove la conoscenza continua a crescere e a diffondersi. I monaci mechitaristi, fedeli alla loro missione educativa, continuano infatti a curare e ampliare questa preziosa collezione, rendendola accessibile a studiosi e appassionati di tutto il mondo.
Il museo dell’isola è una finestra aperta sulla ricca storia e cultura armena (e non solo) che ospita una vasta collezione di arte fatta da dipinti, sculture, manoscritti illuminati e preziosi manufatti. Ogni oggetto racconta una storia, offrendo ai visitatori uno sguardo privilegiato su una delle civiltà più antiche del mondo.
Tra i pezzi più pregiati della collezione si possono ammirare mummie egiziane, una raffinata collezione di porcellane cinesi e indiane, e una serie di opere d’arte armene che spaziano dal Medioevo all’età moderna. Il museo è infatti un ponte tra culture, che invita i visitatori a esplorare le connessioni tra la civiltà armena e le altre grandi tradizioni del mondo.
Fondata nel XVIII secolo, la tipografia del monastero è stata fondamentale nella preservazione e diffusione della lingua e della letteratura armena. In un’epoca in cui la stampa era ancora un’arte relativamente nuova, i monaci di San Lazzaro ne compresero l’importanza per la sopravvivenza della loro cultura.
Negli anni, la tipografia non si limitò alla stampa di testi religiosi, ma si dedicò alla pubblicazione di opere letterarie, scientifiche e storiche in armeno. Questo lavoro instancabile ha così permesso di salvare dall’oblio numerosi testi antichi e di diffondere la conoscenza della lingua e della cultura armena in tutto il mondo.
Ancora oggi, la tipografia continua la sua attività, producendo edizioni pregiate e contribuendo alla ricerca linguistica e letteraria.
Tra i numerosi illustri visitatori che nei secoli hanno soggiornato sull’isola di San Lazzaro, spicca senza dubbio la figura del celebre poeta inglese Lord Byron, attratto – durante il suo soggiorno a Venezia nel 1816 – dalla quiete e dalla ricchezza culturale dell’isola.
La visita però non fu passeggera: affascinato dalla lingua e dalla cultura armena, il poeta trascorse diversi mesi sull’isola, dedicandosi allo studio dell’armeno sotto la guida dei monaci mechitaristi. Questa esperienza lasciò un’impronta profonda nella vita di Byron, che in seguito tradusse in inglese alcune delle sue opere della letteratura armena.
Per visitare l’isola di San Lazzaro degli Armeni è necessario prendere il vaporetto della linea 20 da San Zaccaria (vicino a Piazza San Marco). Il tragitto dura circa 15 minuti e offre splendide viste sulla laguna veneziana.
È possibile visitare il monastero tutti i giorni della settimana su prenotazione; l’unico tour giornaliero parte alle 15:25 e dura circa un’ora e mezza/due. Durante la visita, i monaci accompagnano i visitatori attraverso le diverse zone del monastero, la biblioteca, il museo e i giardini, offrendo spiegazioni dettagliate sulla storia e la cultura dell’isola.
Se hai la fortuna di soggiornare presso il Camping Ca’ Savio, il nostro staff sarà lieto di fornirti tutte le informazioni necessarie per organizzare la tua visita a San Lazzaro degli Armeni. Possiamo infatti aiutarti con gli orari dei vaporetti, le modalità di prenotazione e consigli su come integrare questa esperienza unica nel tuo itinerario veneziano.
Visitare San Lazzaro degli Armeni è più di una semplice escursione, è un’opportunità per esplorare una cultura millenaria e per riflettere sul potere della conoscenza e della preservazione culturale!